La nostra anima nel tempo

La nostra anima nel tempo

“… Noi, essendo attratti dal mondo esterno, dedichiamo la nostra attività di pensiero a tutto ciò che si muove al di fuori di noi e all’aspetto apparente della nostra persona. Torniamo in noi stessi solo quando siamo indotti a farlo dalla sofferenza esistenziale. Anche allora, però, ricerchiamo le cause nelle situazioni esterne.

Noi possiamo scegliere se agire nella vita attiva secondo il dettato della verità riflessa nell’anima, oppure secondo i calcoli matematici di una ragione solo materiale. In tal caso è come se l’anima si offuscasse, nascondendo il suo volto. E questo l’anima lo farebbe da se stessa, secondo il libero arbitrio che le è stato donato da Dio, non però a tale scopo. Dio infatti, pur avendo creato l’anima per un proprio progetto d’amore, non ha stabilito con essa un legame coatto, ma l’ha lasciata libera, pure a rischio che ella si potesse distaccare da Lui, che l’ha concepita riflettente Sé medesimo, scintilla del suo amore.

L’anima in tal modo si nega alla sua propria vista, si nasconde da se stessa quale verità e quale realtà spirituale in movimento, poiché lo spirito, non solo esiste, ma vive una propria vita che, a discrezione dell’uomo, può evolversi verso la luce o involversi nell’ombra.
L’uomo che si rifiuta di prendere coscienza della propria essenza spirituale si nega la conoscenza di sé e offusca in se stesso la capacità di vedere la realtà nel suo volto intrinseco e veritiero. E, siccome non può esservi concezione da una vista offuscata, ne consegue la visione impropria di ogni altra realtà.

Figlia carissima comprendi quindi l’importanza di volgerci a Dio con un cuore mite e dolcemente filiale per riflettere sulla nostra provenienza e sulla nostra destinazione finale e apprezzare sempre più la sua provvidenza e tenerezza paterna. …”