San Giovanni Maria Vianney, noto come il Curato D’Ars, nacque da una famiglia contadina e crebbe sotto la rivoluzione francese. Suo desiderio era diventare prete e giunse ad esserlo a costo di lunghe fatiche e tante umiliazioni. A trentadue anni gli fu affidata la cura di Ars. Era il 1818.
In quella città il popolo era distratto dalle cure materiali e indifferente alla religione. Il Curato d’Ars non uscì nel sagrato per chiamare la gente, né corse lungo le strade per scuotere l’indifferenza dei parrocchiani. Non rimproverò nessuno. Rimase lungamente in preghiera inginocchiato davanti al tabernacolo. Fu così che la gente, incuriosita, si accostò alla chiesa. Vedendolo così a lungo intento in una preghiera che era colloquio dolcissimo con l’Autore della vita, prese a ritornarvi e a inginocchiarsi accanto a lui commuovendosi, a raccogliersi, ad avvicinarlo, fino ad aprirgli il proprio cuore.
In due anni Ars divenne il paese più devoto del Lionese e in dieci anni fu meta di pellegrinaggi da tutta la Francia.
Il curato d’Ars confessava dodici ore al giorno. Stremato fisicamente, morì a settantatré anni. I pellegrini non cessarono di accorrere ad Ars anche dopo la sua morte, attratti dalla sua intercessione di taumaturgo.
Proclamato patrono dei sacerdoti da Papa Pio X, rimane un modello esemplare di adorazione eucaristica e di guida delle anime.
Sue sono queste espressioni:
“Oh, come è bello fare tutto in compagnia di Dio!”
“La preghiera, ecco la felicità dell’uomo sulla terra.”
“C’è una specie di preghiera che possiamo fare di continuo, anche senza distoglierci dalle nostre occupazioni, ecco come si fa. Consiste, in tutto quello che facciamo, nel non fare altro che la volontà di Dio.”
“Quando si ama qualcuno non si ha bisogno di vederlo per pensare a Lui. Così, se noi amiamo Dio, la preghiera ci diventerà familiare come il respiro.”
Un giorno un sacerdote gli chiese: “Signor Curato, dove avete fatto il corso di teologia?” Il Curato Vianney gli additò il suo inginocchiatoio.
“L’occhio del mondo non vede più in là della vita, l’occhio del cristiano vede fino in fondo all’eternità.”
La sua memoria ricorre il 4 agosto.